Ci sono alcuni gruppi che sono speciali. Gruppi che crescó, che cambió, che propongono musica siempre y en todo momento diversa. Gruppi che non hanno paura di sperimentare, gruppi coraggiosis, gruppi che uniscon ascoltatorio de diverso tipo. Gruppi che, puro nella loro mutevolezza, rimangono siempre y en todo momento riconoscibili y personali. Y The Gathering sueño sicuramente una band di quest tipo, una di queste rare realta’ tan meritevoli di attenzione. “Sleepy Buildings – En Semi Acoustic Evening” y el atto final de la collaborazione tra gli holandésis en la Century Media, y rapporti tra le due parte sono proposición da un pezzo, la band di Anneke ha fundado su etichetta, el futuro de ella band si muove in questa direzione. Ma non y questo la situacion… “Sleepy Buildings” y un disco che almacena anteriormente… dagli esordi al periodo de tiempo attuale… Un camino che privilegia cierto instante y rispetto ad altri (“How to measure a planet?” y ‘muy rappresentato qua, ma in fondo tanti integrante de ella band hanno dichiarato spesso di considerarlo loro mediolior semilla), un camino che ripesca ancho alcuni brani de la temporada pre-Anneke, un camino scelto dagli holandesi, un camino personale… ) davver toccante. El composicion del The Gathering solo siempre y en todo momento está sognante y delicate, dulce ed un po’ triste, oniriche y psichedeliche, ed in este disco tutte el ingrediente vengón sublimado y la voce di Anneke, vero cardine y personaje principal de la música de ella band, si sta tutto questo in maniera perfetta… Devono essere state davvero conmoventi le transporta serate in cui y’ stato registrado questo disco… la dulce y un po’ malinconica voce di Anneke, bastó y primero 40 secondi para capire che questo y’ un disco particolare… il pezzo in manièra ancla piu’ incantevole, ed y’ uno actualmente piu’ alti di tutto il cd. Prosigue “Saturnine”, y por la segunda vuelta ci si acoge di cuánto esta clase de arreglo mettó in risalto la delicatessa del brani, y The Gathering compuso una musica davvera adatta a esta sonorita’! Ed y’ poi un pianoforte a transcinarcio ad “Amity”, pezzo meno riuscito del primi due, mi comunque buono, y poi ancla pianoforte ed un po’ di psichedelia por la intranquiliza “The mirror water”, prosigue un po’ di effettistica el por la prácticamente ipnotica “Red is a slow colour”. Subito dopo c’y también’ la title track, “Sleepy buildings”, otro degli apici del disco, un pianoforte da brivit y la voz di Anneke: gli elementi di poco meno di 3 minut di sogno… Non si hace in tempo a riaprire gli occhi che y ‘ora di chiuderli di nuovo, y 9 minuti abbondanti di “Travel” sueño un vero viaggio, como recomienda il titolo, 9 minuti caldi y malinconici, y la melancolía sara’ puede personaje principal ancha de ella consecutiva, corto “Shrink . ¿Y también che dire poi di “In motion Part II”? Sappiate che il pezzo no se configura affatto in confronto ala versione originale… Bella ancha la rilettura de “Stonegarden”, mas sfigura in confronto al brano che la siega, una riscitissima “My electricity”, interpretada da una Anneke che ci transporta totalmente… uno ha ancla le lacrim agli occhi y también gia’ parte “Eleanor”, uno del piu’ bei pezzi di “Mandylion”, otro brano che in questa versione si sublima… Poi la atmósfera diventa un po’ piu’ tesa, y sulle scene penetra “Maroneed”, ancla psichedelia, ancla inquietudine, ancla dolcezza… Infine un “rumorismo” si impone ella scena y ci introduce en el instante final del disco, una “Like fountains” che, al de la del bizzarro inizio, si alinea el resto de la semilla…